01/12/2017
Cambia la normativa e si ampliano le categorie dei rifiuti elettrici ed elettronici
A partire da Agosto 2018 con l’entrata in vigore dell’ Open Scope RAEE, introdotto dal Decreto Legislativo 49/2014, cresce l’ambito di applicazione della normativa. Ovvero la qualifica di rifiuti RAEE verrà estesa anche ad una serie di altri prodotti finora non classificati come AEE. Con l’ Open Scope RAEE, quindi, molti altri oggetti una volta giunti a fine vita dovranno seguire le 4 fasi del corretto riciclo: raccolta differenziata, messa in sicurezza, trattamento e recupero proprio come previsto per i RAEE. Inoltre, come sancito dalla norma, la responsabilità della gestione dei rifiuti che ne deriveranno sarà estesa ai loro produttori.
Quali sono le nuove apparecchiature introdotte dall’ open scope RAEE?
Accanto ai grandi e piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, sorgenti luminose e schermi, andranno ad affiancarsi fusibili, chiavette usb, spine, morsettiere, prolunghe e tutte le apparecchiature elettriche/elettroniche per le quali la legge non prevede una specifica esclusione. Secondo le prime stime, con il loro inserimento nella classificazione RAEE, i rifiuti da gestire in Italia raddoppieranno.
Tuttavia la novità per il comparto non è solo rappresentata dall’ Open Scope RAEE, ovvero dal passaggio a un sistema aperto, ma anche dai nuovi target stabiliti dall’ultima direttiva europea, secondo cui entro il 2019 anche l’Italia dovrà raccogliere un tasso minimo del 65% del peso medio delle apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato nei tre anni precedenti, o in alternativa l’85% dei rifiuti da queste generati. Grandi sforzi, quindi, saranno richiesti alle imprese, ai consorzi e ai cittadini per raggiungere gli obiettivi di raccolta da qui al 2019, considerando che ad oggi ci aggiriamo poco sopra al 40%.